Intervista al maestro Luigi Veronelli

L’esser tornato a Fondi, questo settembre, mi ha fatto tornare giovane.

Certo, la processione di Sant’Onorato (le donne seguono il busto argenteo del Patrono, sciolti i capelli e a piedi nudi, cantando antiche nenie popolari), 50 e più anni or sono fù uno dei miei primi amori.

Ma, certo più, il paese in sè stesso, alle pendici dei Monti Ausoni, avanti al grande piana coltivata a serre e agrumeti, il lago omonimo, la Selva Vetere e il mare. Fondi ha lunga storia, romana e medioevale.

A me piace ricordare due fatti: nelle sue mura ebbe luogo, nel 1387, il conclave che, in opposizione ad Avignone, sancì l’elezione di Roberto di Ginevra al soglio pontificio quale Clemente VII e lo scisma d’occidente.

Kaireddin Barbarossa sbarcò a Sperlonga, il 6 agosto 1534, e si gettò su Fondi per rapirvi Giulia Gonzaga, bellissima, giovane e vedova. Giulia gli sfuggì per nulla, calatasi da una finestra, seminuda com’era, a cavallo tra le braccia di un non insensibile palafreniere.

La rappresaglia del Barbarossa fu terribile. massacri e incendi. ma anche Giulia si vendicò: fece giustiziare il palafreniere, reo di averla ammirata “al di là”.

In fondi esigono visita la Cattedrale di San Pietro  del 1136 (su un tempio pagano; all’interno, curiosa la sedia marmorea magnificamente lavorata a mosaico che servì per l’incoronazione di Clemente VII); la Chiesa di Maria Santissima Assunta  del 1490 (bellissimo il gruppo di marmo nella lunetta del portale di centro); il Castello baronale (superbo il mastio alto 33 metri) e le quattro grandiose torri cilindriche; il Torrione, del XII secolo, poderosa base quadrata e vertice cilindrico; infine, la Cerchia delle Mura, in cui si riconoscono i segni delle successive costruzioni romane e medievali.

Nè dimenticare il Lago di Fondi che flora di eccezionale ricchezza e fauna marina per la sua diretta comunicazione al mare attraverso vari canali.

Aggiunto che alcuni artigiani battono ancora, e bene, il rame; che vi sono qualificate colture di primizie; che i vini, zerghi e gradevoli, meriterebbero valorizzazione …dove andiamo a mangiare?

In Fondi hai il ristorante Vicolo di Mblò famoso per le zuppe: rustica con bietola, cannellini, pane nero e pomodori; antica con zucca, fagioli dall’ “occhio nero”, cicoria, pane di mais; di pesce fresco.